Fly me to the Moon.

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  1. Leah.
     
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    Rimanemmo in silenzio per pochi secondi, l'attesa fu minima, lo vidi avvicinarsi lentamente, visibilmente in imbarazzo, ma felice. Glielo leggevo negli occhi. Mi lasciai avvolgere, posandogli le braccia sulle spalla e intrecciando le mani dietro al suo collo. Avevo la testa sul suo petto, riuscivo a sentire il battito dei suoi cuori. Faceva strano, ci eravamo già abbracciati molte volte, ma quella era diversa da tutte le altre. C'era molto di più in quel gesto: parole non dette, emozioni nascoste, ricordi. Quell'abbraccio eravamo noi, in tutte le nostre incertezze, paure e debolezze che eravamo disposti a mettere a nudo per andare avanti. Noi, due viaggiatori erranti in una cabina blu, decisi a dare tutto per l'altro.
    «Vale anche per me» dissi piano, continuando a stringerlo. Avrei voluto chiedergli molte cose, quali avventure aveva vissuto, dov'era andato, con chi, ma decisi di non farlo. Tutto aveva un tempo e un luogo e, in quel momento, non era necessario. Mi scostai leggermente, per passargli una mano tra i capelli, nella speranza di risistemarli o, forse, solo per il gusto di farlo. «Io, te e il Tardis» sussurrai, incrociando il suo sguardo. Eravamo così maledettamente vicini. Le punte dei nostri nasi quasi si sfioravano e le sue labbra erano lì. Potevo farlo, non c'erano eccezioni, non c'era nessuno intorno. Eravamo soli. Mi morsi leggermente il labbro inferiore e, avendo preso coraggio, cominciai ad avvicinarmi.. Se non fosse stato per quella piccola, insignificante lucina rossa che indicava che le trappole si sarebbero riaperte. «Ehm» dissi, con lo sguardo fisso sulle ultime «Credo che non sia rimasto molto tempo» continuai, indicandole con un dito.
    Stupida, stupida, stupida Rose Tyler.
     
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22 replies since 22/1/2014, 18:51   206 views
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