Fly me to the Moon.

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  1. miry«
     
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    Quell'abbraccio era uno dei più belli che fossimo mai dati. Era così complicato e semplice allo stesso momento, così intenso e bello, così implicito ed esplicito. Rispecchiava esattamente noi, quello che eravamo. Era uno di quegli abbracci che non avrei sciolto per nulla al mondo, quei contatti che mi facevano stare veramente bene e soprattutto mi facevano sentire completo. Avevo finalmente ritrovato quell'ultimo - ma primo per importanza - tassello di quel puzzle che era la mia vita, e ora non me l'avrei mai più perso, per nessuna ragione al mondo. Nessuna. Sorrisi alle sue parole e poi la sentii scostarsi di poco per passarmi la mano nei capelli. Socchiusi appena gli occhi, sorridendo dolce, quando lo fece. Amavo quel piccolo contatto, l'avevo sempre amato. Riaprii poi gli occhi alla ricerca del suo sguardo e mi accorsi di quanto fossimo davvero vicini, così vicini che potevo sentire il suo respiro sul mio viso. Deglutii senza nemmeno volerlo davvero, pietrificato e indeciso sul da farsi. Fu lei a prendere una decisione per entrambi: la vidi mordersi il labbro e avvicinarsi piano. Il mio respiro si bloccò letteralmente, i miei cuori smisero quasi di battere ma, questa volta, non avrei rovinato niente. L'avrei fatto, l'avrei baciata. Lo volevo, davvero, e avrei voluto anche avvicinarmi a mia volta, ma preferii aspettare che fosse lei ad annullare la distanza totalmente. Mi godetti quel momento, pronto a baciarla come meritava e come aveva sempre desiderato facessi. Non arrossii ne altro: questa volta ero deciso. Niente rimpianti. Ed ecco che fu lei a staccarsi, ricordandomi delle trappole. Nonostante non se lo meritasse per niente visto quante volte a me capitava lo stesso, non riuscii a non trattenere uno sguardo dispiaciuto e contrariato. Ripresi a respirare e riuscii perfino a sorridere perchè, nonostante tutto, lei sapeva essere dolcissima anche in quei momenti. Mi voltai per guardare cosa stesse indicando col dito anche se, dalle sue parole, l'avevo già intuito.
    «Giusto, hai ragione!» affermai, staccandomi da lei e correndo alla console, tornando in un attimo il solito, iperattivo Dottore. Guardai lo schermo e impostai le coordinate di un piccolo pianeta, uno isolato e soprattutto molto lontano dalla Terra. Uno dove i Weevil avrebbero potuto vivere in pace la loro vita, senza interferire più con quella dei poveri cittadini di Cardiff. Corsi intorno alla console, attivando velocemente e ormai automaticamente i comandi di partenza.
    «Portiamo questi alieni dove non possano più nuocere a nessuno e possano vivere in pace.» ripetei ad alta voce, rendendo Rose partecipe dei miei pensieri. Corsi poi dall'altra parte del pannello, verso la leva di partenza.
    «E poi direi che, finalmente, puoi concederti una meritatissima doccia!» risi appena, pensando che per me era bellissima anche così.
    *L'hai pensato davvero??* mi chiesi, abbassando lo sguardo sul pannello per essere sicuro non mi si vedesse in viso. Era davvero bella lo stesso, ma mi ero spiazzato da solo a pensare una cosa del genere. Quando fui sicuro di essermi ripreso la guardai, per controllare si fosse attaccata bene. Assicuratomi di ciò, mi aggrappai al pannello e tirai la leva, urlando il mio solito «Allons-y!» mentre le rivolgevo uno dei miei migliori sorrisi.
     
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22 replies since 22/1/2014, 18:51   206 views
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