Fly me to the Moon.

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  1. miry«
     
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    Ogni volta che ero con lei, qualsiasi fosse la situazione, non riuscivo a togliermi quel sorrisetto felice. Mi restava come stampato in volto e non accennava ad andarsene.
    «Non ne dubito!» mi scappò alla sua risposta al mio complimento. Ok, tutto questo lasciarmi andare mi stava spiazzando. Non ne ero abituato e, per quanto sapessi che l'avrebbe resa felice, avrei preferito non sorprendere perfino me stesso. Pensarci un attimo almeno, per non sembrare un completo idiota subito dopo aver detto qualcosa di carino. Il mio livello di autostima scendeva in questo caso, perchè volente o nolente sapevo di sembrare in tutti i casi un completo imbranatissimo idiota. Mi trattenni dal grattarmi appena la testa come facevo sempre nei momenti di disagio, e mi tornai a porre tutta la mia attenzione su di lei. Ed ecco che lei mi prese la mano e si avvicinò in modo più che pericoloso a me. Deglutii, senza riuscire a trattenermi, diventando letteralmente una statua e la fissai negli occhi, cercando di capire le sue intenzioni. Voleva baciarmi di nuovo? Voleva solo abbracciarmi?O semplicemente guardarmi?Cosa avrei dovuto fare? Sentii il sangue affluire leggermente sulle mie guance e riuscii a "sciogliermi" solo quando lei aprì bocca per parlare. Mi sentii quasi sollevato per essere scampato all'imbarazzante momento e sorrisi furbo alla sua domanda.
    «Oh, ovviamente si!» risposi, lasciandola fare e stringendola piano verso di me mentre camminavamo. Non riuscii poi a non ridacchiare appena quando fece quel commento con un visibilissimo tono quasi disperato, fissando davanti a me e dirigendomi con le verso la stanza.
    «Ne abbiamo di tempo..» Le lanciai una piccola occhiata con la coda dell'occhio nel dirlo, continuando a camminare. «E poi non credo sarà messa così male!». Per quello che ricordavo non doveva essere in disordine come pensava lei. Più ci avvicinavamo, più automaticamente la stringevo contro di me. Non sapevo che reazione avesse avuto Rose nel rivederla, e sinceramente nemmeno io, ma sapevo che qualsiasi reazione avesse avuto io ci sarei stato. Svoltammo a destra nell'ultimo corridoio ed eccola lì, la porta di camera sua, esattamente dove era sempre stata. Mi staccai da lei e poggiai la mano sulla maniglia, aprendo piano la porta e facendomi appena da parte per farla passare.
     
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22 replies since 22/1/2014, 18:51   206 views
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