Fly me to the Moon.

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  1. miry«
     
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    Entrai subito dopo di lei, stando a qualche passo di distanza per lasciarle un po' di privacy e spazio. Fosse stato per me sarei rimasto in Sala Comandi, ma forse avrei sbagliato, visto come mi aveva trascinato lì con lei. Non dissi niente e mi guardai in giro, portandomi le mani nelle tasche dei pantaloni. Era tutto perfettamente come ricordavo, come l'aveva lasciato. Tutto come avevo visto l'ultima volta che ci avevo messo piede, subito dopo aver incontrato Donna e prima di iniziare a viaggiare con Martha. Si, era da così tanto tempo che non entravo in quella stanza, così tanto che nemmeno io sapevo definirlo. Più che guardare la stanza in realtà i miei occhi restarono poggiati su di lei a controllare ogni sua minima reazione. Non volevo perdermi nulla di quel momento e, soprattutto, volevo essere pronto se avesse avuto un crollo emotivo. La notai poggiare gli occhi sulla foto di lei e sua madre. Accennai un sorriso quando si sedette sul letto e cercò di sembrare forte. Forse per non farmi preoccupare, forse per vergogna. Non mi interessava il motivo. La raggiunsi e mi sedetti sul letto accanto a lei, stringendola forte, senza dire niente per qualche minuto.
    «Non fingere di essere forte, Rose. Non ce n'è bisogno.» provai a consolarla, continuando a stare abbracciato a lei. «E' normale che ti manchi. E tenerti tutto dentro non farà che peggiorare le cose.»
    "Parlo per esperienza" aggiunsi mentalmente, con un sorriso amaro. Tornai a concentrarmi su di lei, cullandola quasi, sperando si sfogasse e si riprendesse almeno un po'.
     
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